domenica 12 ottobre 2008

OPEN WOUND


www.MYSPACE.COM/OPENWOUNDFESTIVAL

A cura di Raffaella Sottile e Michele Mariano
Sala Espositiva Comune di Santo Stefano Al Mare,
Lungomare De Albertis 4
18010 Santo Stefano Al Mare (Imperia)
20 Agosto 2008
PRESENTAZIONE
Nessuno ha mai visto una giraffa con le ali, ma possiamo immaginarla. Un'immagine viene creata componendo parti diverse, non semplicemente proiettando su uno schermo una foto già pronta in archivio. Le nostre immagini non sono fisse, si muovono, si trasformano, si ricombinano.
L’immagine non è un semplice evento linguistico, con una sua sintassi e una semantica culturalmente modellate ma è anche contenuto ‘mentale’.
l’immaginazione è un modo ordinario del funzionamento del pensiero, osservabile nell’attività dell’artista, dello scienziato, ma pure nella vita quotidiana. Probabilmente tutto il pensiero poggia sulle immagini mentali. Anche se c'è una tendenza plurisecolare a ghettizzare l'immaginario nella zona dell'estetico e dell'artistico, è evidente che l'immaginazione non è una facoltà che si attiva in certi casi speciali. Anzi è la condizione della normale esperienza. L’esperienza, in quanto “rappresentazione interna”, può essere reificata (rappresentata esternamente) attraverso una trasformazione: un linguaggio (comunicazione verbale, corporea, figurativa, musicale, ecc.).

OPEN WOOND il dito nella piaga

«Quale sarà il futuro dell'immaginazione individuale in quella che si usa chiamare la “civiltà dell'immagine”? Il potere di evocare immagini in assenza continuerà a svilupparsi in una umanità sempre più inondata dal diluvio delle immagini prefabbricate? Una volta la memoria visiva d’un individuo era limitata al patrimonio delle sue esperienze dirette e a un ridotto repertorio d'immagini riflesse dalla cultura; la possibilità di dar forma a miti personali nasceva dal modo in cui i frammenti di questa memoria si combinavano tra loro in accostamenti inattesi e suggestivi. Oggi siamo bombardati da una tale quantità d'immagini da non saper più distinguere l'esperienza diretta da ciò che abbiamo visto per pochi secondi alla televisione. La memoria è ricoperta da strati di frantumi d'immagini come un deposito di spazzatura, dove è sempre più difficile che una figura tra le tante riesca ad aquistare rilievo.
Se ho incluso la Visibilità nel mio elenco di valori da salvare è per avvertire del pericolo che stiamo correndo di perdere una facoltà umana fondamentale: il potere di mettere a fuoco visioni a occhi chiusi, di far scaturire colori e forme dall'allineamento di caratteri alfabetici neri su una pagina bianca, di pensare per immagini. Penso a una possibile pedagogia dell'immaginazione che abitui a controllare la propria visione interiore senza soffocarla e senza d'altra parte lasciarla cadere in un confuso, labile fantasticare, ma permettendo che le immagini si cristallizzino in una forma ben definita, memorabile, autosufficiente, “icastica”.
Ritengo che l’immaginazione abbia un ruolo importantissimo non solamente come facoltà “creativa” o fantasiosa, ma soprattutto come possibilità stessa di fare esperienze. L’integrazione del vissuto soggettivo è resa possibile proprio da questa forma di “pensiero”.
La ferita aperta quindi è una analisi sulle arti che manifestano l’esigenza dell’esperienza , dell’evocare l’immaginazione.
Abbiamo scelto ed aperto finestre sulla letteratura, sulla musica e sulla viedo arte.
OPEN WOUND
Programma:
20 agosto 2008
ore 18.00: inaugurazione mostra fotografica di Raffaella Sottile e Michele Giordana, presentazione di reportage fotografici a tema sociale.
ore 19.00: presentazione del progetto video “Tourn Love To Video” di Christian Rainer
ore 20.00: aperitivo rinfresco
ore 21.00:presentazione del romanzo “GIORGIO PALUDI, 44 ANNI IL GIORNO DEI SANTI” di Fabio Beccaccini
ore 22.00: concerto dei Christian Rainer et Kiddycar con presentazione del disco “How This Word Resounds” (Fridge/Goodfellas)
Info:
Raffaella Sottile e Michele Mariano
Email: openwound@hotmail.it
Sito web: www.myspace.com/openwoundfestival

1 commento:

Anonimo ha detto...

ciao alla prossima edizione.
mi